“Nella sua forma fisica la metropoli di domani forse non sarà troppo diversa da quella di oggi. Ma diventerà sempre di più un0 straordinario teatro nel quale sperimentare nuove dinamiche relazionali. Non vivremo l’ambiente del futuro tanto come nuova urbs (lo spazio fisico della città) ma anche e soprattutto come civitas, una comunità solidale e partecipe di futuro comune. Una Comunità che, anche grazie alla rete e alle sue interconessioni, speriamo si riveli sempre più aperta e inclusiva, forse unico antidoto alle cupe Brexit di oggi e di domani”.
Carlo Ratti, La Lettura n. 241, 10 luglio 2016